bimbilla

lunedì 18 marzo 2019

Perché non siamo 'green'

Non so voi, ma io venerdì scorso mi sono sentita una cariatide. Quando ho letto le prime volte di Greta Thunberg, mesi fa, ho pensato "sì ma tanto a che serve? i politici svedesi le diranno 'brava', le daranno una medaglietta e poi rimarrà tutto com'è, sta perdendo giorni di scuola per nulla". Ho reagito alla notizia di questa ragazzina che protestava tutta sola, seduta su un marciapiede con un cartello affianco, con il cinismo e la mesta rassegnazione tipica degli over 30. Eppure a sedici anni non ero così, scendevo in piazza per ogni causa in cui credevo e pensavo che fossero le rivoluzioni a cambiare il mondo. Perché ho iniziato a pensarla così?

Venerdì scorso ho fatto concretamente i conti con quanto io e la mia famiglia inquiniamo. Una vaga idea ce l'abbiamo tutti, ma fare un elenco è completamente diverso. Anni fa esisteva, e forse esiste ancora, un sito dove inserendo dei parametri era possibile calcolare il valore monetario di ogni persona, mi chiedo se esista qualcosa di simile per calcolare in una scala oggettiva da 1 a 10 quanto ognuno di noi inquini. Credo che, ad eccezione di qualche gruppo superstite di cacciatori-raccoglitori, per tutti noi il numero sia ben al di sopra della sufficienza.

Non è la prima volta che cerco soluzioni per ridurre il mio impatto sull'ambiente come individuo, ogni volta che trovavo una possibile soluzione a qualcosa, però, spuntava sempre una magagna. Provate a cercare anche voi, pure gli espedienti più ovvi hanno sempre un 'ma'. Spostarsi a piedi, in bici, coi trasporti pubblici o le auto elettriche è sicuramente 'green', ma ci sarà sempre qualcuno costretto a fare parte degli spostamenti in auto se abita a più di 10km dal luogo lavoro, e non tutti possono permettersi un'auto elettrica o ibrida.

Limitare l'uso dei caloriferi ed eliminare del tutto l'aria condizionata sono soluzioni possibili per almeno metà di noi, ma diventa difficile se in casa vivono bambini, anziani o persone malate. Non comprare acqua in bottiglia è fattibile, ma se si hanno neonati in casa o persone che hanno bisogno di bere un certo tipo di acqua, soprattutto in determinate zone, l'acqua in bottiglia è una necessità. Necessità che comunque si può ovviare con le bottiglie in vetro e i vuoti a rendere, o ricorrendo a depuratori (anche semplici brocche) che però hanno dei filtri che vanno cambiati almeno una volta al mese, quindi non saranno mai a impatto zero.

Ho cercato anche una soluzione 'green' a igienizzanti e ammorbidenti per il bucato, l'aceto sembrava la soluzione perfetta, ma per avere davvero un'azione ammorbidente e igienizzante se ne dovrebbe usare una quantità tale che di fatto andrebbe ad inquinare le acque più degli igienizzanti stessi. Il bicarbonato invece è controverso, pare che chimicamente non possa veramente igienizzare un bel niente ma gli si può dare una chance come ammorbidente. Non apro nemmeno la questione 'igiene personale' perché è un baratro senza fondo.

L'autoproduzione è una scelta da elogiare, ma chiunque abbia un minimo di dimestichezza con l'agricoltura sa che per produrre tutto ciò che serve ad una famiglia, senza ricorrere a tecniche inquinanti, serve una certa quantità di terreno, tale che se davvero ognuno di noi si mettesse a coltivare il suo orto probabilmente ricopriremmo il pianeta cancellando ogni traccia di boschi e polmoni verdi, per non parlare della quantità di acqua necessaria.

Questo mi porta direttamente alle scelte alimentari, la più demonizzata delle abitudini è mangiare la carne a causa dell'inquinamento causato dagli allevamenti intensivi, e alcuni vegetariani o vegani (non tutti, perché è una scelta che si può fare anche per altre ragioni) scelgono questo stile di vita proprio per ragioni ecologiche. Qui i ma si sprecano, dai mari inquinati e depauperati dalle pesche intensive, alle uova e ai latticini che - esclusi quelli di contadini e allevatori locali - provengono esattamente da dove proviene la carne, a coltivazioni inquinanti come la soia, al fatto che molti di questi alimenti tutto sono tranne che a km 0 (soprattutto il fantomatico 'bio'), agli incarti (inutili) di ogni genere che sembra impossibile eliminare del tutto.

Persino la cultura ha un costo ecologico, inquina di più la carta stampata o produrre tablet per la videolettura? Almeno la carta si può riciclare, gli alberi si piantano, un tablet rotto non si recupera mai in toto, ma non saprei davvero nel complesso quale delle due sia la scelta più corretta, soprattutto immaginando un tablet per ogni persona che legge.

E' così che si arriva al disincanto. Da una parte ci sono quelli che dedicano la loro intera vita al 'green', che però ti mostrano anche cosa comporta in termini di tempo o denaro l'ecologia a 360°. Dall'altra quelli che dicono che è inutile fare una cosa se poi non fai tutte le altre, a volte sono gli stessi che vivono 'green', più spesso quelli che per pigrizia non fanno nulla e cercano una giustificazione. Nel mezzo c'è la maggior parte della gente, che non ha materialmente il tempo di dedicarsi a ogni aspetto del vivere 'green', che non ha le possibilità economiche per supplire alla mancanza di tempo, ma che cerca di fare almeno qualcosa, chi più chi meno.

Allora che si fa, mentre aspettiamo che le industrie eliminino il più possibile gli incarti, che i supermercati smettano di costringerci a usare buste (riciclabili) e guanti (non riciclabili!) per la frutta e la verdura, mentre aspettiamo che la raccolta differenziata si estenda ad ogni zona del paese e non solo ad alcune città o addirittura quartieri, mentre aspettiamo che i mezzi pubblici non ci facciano impiegare anche due ore per raggiungere due estremi di una città?

Cominciamo dalle piccole cose e dai compromessi, cercando di valutare realisticamente se il risultato ci porta davvero ad essere ecologici o se invece mettendo 'una pezza' da una parte non stiamo facendo peggio dall'altra. Se pensiamo che non mangiando carne stiamo facendo qualcosa per l'ambiente, ma poi ricorriamo a prodotti industriali a base di soia, quinoa e altri prodotti da coltivazioni intensive ed estensive, che spesso vengono pure dall'altra parte del mondo, forse dovremmo riconsiderare questa scelta. L'alimentazione mediterranea (quella vera, non lo scatolame e i piatti pronti del supermercato) potrebbe essere una soluzione di compromesso che non ci fa mancare nulla inquinando il meno possibile. E cerchiamo anche di mangiare solo quello che ci serve, almeno per la maggior parte del tempo, perché il sostentamento umano inquina, sempre, e noi sprechiamo pure tanto.

Se non abbiamo tempo per andare direttamente dal contadino o al mercato km 0, possiamo prendere gli alimenti sfusi all'interno degli ipermercati, ce ne sono che vendono senza incarto anche i cereali e i legumi, basta cercare. Se non abbiamo meno di 10 anni, più di 70 e i nostri reni e vescica sono in salute, non compriamo acqua in bottiglia e di inverno anziché accendere i termosifoni mettiamoci due maglioni e due paia di calzini. Cerchiamo di riciclare da noi il riciclabile, dal vetro ai vestiti e persino il compost se viviamo nei pressi di zone agricole, quando non sappiamo che farne di qualcosa regaliamola a chi ne fa uso. Ricordiamoci quando dobbiamo fare un'acquisto che le cose più durano e più sono 'ecologiche', buttare un cellulare l'anno perché si rompe subito o comprarne uno nuovo quando quello vecchio è ancora funzionante sono più o meno la stessa cosa.

Le soluzioni per spostarsi senza inquinare sono molteplici, i piedi, i mezzi pubblici, la bici, il car sharing, le auto ibride o elettriche, almeno una di queste è sicuramente alla portata di ognuno di noi. Proviamo a fidarci dei detersivi ecologici e cerchiamo di usare quelli quando non possiamo fare altrimenti. Chi può si dedichi all'autoproduzione, non saremo mai così tanti a farlo da rischiare di disboscare il pianeta e intanto chi lo fa ha sicuramente un impatto minore sull'ambiente rispetto a chi compra nei supermercati o nei mercati non a km 0. Non accendere inutilmente le luci ed evitare sempre di usare stoviglie di plastica (che NON sono riciclabili, al massimo sono fatte con plastica riciclata, non fate confusione tra le due cose) possiamo farlo tutti, senza se e senza ma.

Pensiamo a cosa facciamo ogni giorno che possa inquinare e proviamo a trovare una soluzione, se possibile netta, più realisticamente di compromesso, che riduca questo inquinamento, badando però che la soluzione sia davvero, almeno in parte, 'green', e che la cura non sia peggiore della malattia. C'è sicuramente una cosa che ciascuno di noi può fare per inquinare meno di quanto faceva fino a ieri, domani saranno due, poi tre e forse non saranno mai abbastanza, ma se usiamo questa come una scusa, se pensiamo che il non poter fare tutto non sia abbastanza e quindi non facciamo assolutamente niente, diventeremo tutti come quelle cariatidi lì che se la prendono con degli adolescenti sognatori, probabilmente utopisti, solo per distogliere l'attenzione dall'aver mandato a puttane un pianeta, in appena centocinquant'anni di industrializzazione.

5 commenti:

  1. Credo che ognuno di noi debba fare la propria parte. Da me, da te e altrove troverai e trovi sempre commentatori scettici e pigri. È più facile criticare chi ha un pensiero positivo che non utilizzare l'auto per fare 50 metri. È più facile dire "tanto a che serve" che sforzarsi di inquinare meno. È più facile dire che Greta è manipolizzata (il che può essere) che prendere il lato positivo della sua battaglia. Ecco perché sono scettica. Tutte le persone che conosco usano l'auto per fare 500 metri e io faccio 5 o 6 chilometri a piedi come bere un bicchiere d'acqua. Mi criticano perché mangio poche proteine animali, perché sono contro il condizionatore e perché tifo per le energie rinnovabili. Non ho mai visto tanto rancore e odio represso come un questi giorni. Non smettere di sperare ��

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    1. Per fortuna alcuni sono scettici solo a parole e poi qualcosa la fanno comunque, ma per la maggior parte delle persone vale il tuo discorso, e devo dire che i commenti su questi ragazzi mi stanno davvero dando la nausea. Spero che sia come per ogni altra rivoluzione giovanile dal 68 in poi, che comunque poi la vincano loro, anche se la gente dice che è inutile quello che fanno e che sono manipolati da chissà chi.

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  2. Il cellulare mi cambia le parole... come sempre... :*

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  3. Cara Silvia, hai ragione c'è sempre un ma. Prendiamo le auto elettriche: costano carissime, e comunque non è che vanno ad aria, ma ad energia elettrica, e quindi servirà produrre più elettricità, senza contare che ancora non è chiaro come si smaltiscono le batterie. Questo è solo un esempio tra i migliaia che si potrebbero fare per ogni cosa. Il problema non è l'uso dell'energia, bensì come viene prodotta. Fino che i governi non faranno politiche con regolamenti obbligatori per ridurre drasticamente le emissioni delle auto, delle centrali e delle fabbriche (sia nell'aria che nelle acque e nella terra), per impedire l'uso di pesticidi ecc.., per impedire l'uso della plastica per tutte quelle cose per cui non è indispensabile, per impedire una gestione errata della spazzatura prendendo esempio dai paesi più virtuosi, per ridurre la mole degli imballaggi e quindi della spazzatura stessa, per ridurre l'usa e getta, fino che non cesseranno le guerre che lasciano inquinamento e devastazione, i nostri piccoli espedienti avranno una misera utilità, e ci sarà sempre un ma. Purtroppo però ci sono troppi interessi in gioco. In più ogni attività umana inquina comunque tu la faccia, e quindi come abbiam visto c'è un ma anche per ogni ricetta ecologica. Per non inquinare dovremmo vivere come animali in un tronco cavo della foresta. Anzi no. Solo in Italia siamo 60.500.000 di popolazione, (e si preoccupano che siamo pochi!! In Norvegia sono 6.000.000!) se ci spargiamo nella natura è finita. Produciamo CO2 anche solo respirando. E allora non c'è soluzione. Io invece penso di sì. Serve un cambiamento, una evoluzione dell'umanità tutta, sia di pensiero, di mentalità, che spirituale (e non intendo "religiosa), sia nel popolo che e soprattutto nei governanti, anzi, servono nuovi, del tutto nuovi, governanti "illuminati" e coscenziosi, e le strategie per la salvezza del pianeta saranno una naturale conseguenza. Voglio essere fiduciosa, anche se le cariatidi del potere, sia vecchie che recenti, difficilmente si staccheranno dalle loro poltrone. Sui ragazzi e bambini giovanissimi che erano in piazza sulla scia di Greta, nulla da dire, tutto lodevolissimo, bravissimi!!! E Greta è carismatica. Mi hanno commossa..anche se non sono sicura che abbiano chiaro che salvare il pianeta significa fare qualche sacrificio, e le generazioni odierne sono le più consumistiche mai esistite. Io sono cresciuta con l' "austerity"! Ho avuto 3 bambole e due Barbie in tutto, e il mio regalo del compleanno era la cartella della scuola, e non dico altro :DD .
    Speriamo che fra tante "ricette ecologiche" alla fine venga fuori quella giusta. ;)
    Baci :***

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    1. Come dici bene tu Nivy, urge un cambiamento da ambo le parti, spiace che la reazione di fronte a questi ragazzi sia stata una levata di scudi, ma forse è un problema anche generazionale. La società, che lo vorremo o no, si rinnoverà, perché lasceremo il nostro posto ad altri. Speriamo che questi altri sappiano davvero riparare al danno che abbiamo fatto noi.
      Un abbraccio :)

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