bimbilla

mercoledì 27 febbraio 2019

Sul serio?

Sono una persona inopportuna. Quando racconto qualcosa sono sempre ironica e uso spesso l'iperbole, dando per scontato che l'esagerazione sia chiara e chiaramente voluta. Faccio battute pesanti o sceme sceme, come giochi di parole per cui rido da sola anche il giorno dopo. Dico molte parolacce anche in situazioni sconvenienti, pronuncio più spesso la parola 'cazzo' di Hugh Grant in Quattro matrimoni e un funerale. Sono cresciuta con Family Guy e South Park e ci sono rimasta malissimo quando hanno interrotto Brickleberry, potete immaginare su quanti argomenti seri e fuori luogo riesca a scherzare. E preciso che ci scherzo su e basta, perché dò per scontato che i 'fatti' dimostrino che non sono il tipo di persona che pensa davvero certe cose. Anzi, solitamente mi incazzo con gli altri quando capisco che dicono qualcosa di negativo con ironia ma lo pensano davvero. Per me una battuta sugli Ebrei fatta da un antisemita (anche ebreo) o da un non-antisemita (anche non ebreo) sono incommensurabili, alcuni si risentirebbero in entrambi i casi, io solo nel primo e anche parecchio. Poi, seriamente, quando 'odio' qualcosa o qualcuno si vede lontano un miglio, ce l'ho scritto in faccia, non riesco a soffrirne neanche la presenza, figuriamoci se riesco a fingere per convenienza che non sia così (e mi piacerebbe saperlo fare).

Ora, se qualcuno mi dicesse "Guarda Si', sei pesante, non sopporto che scherzi su argomenti seri, che ridi due ore per la parola 'sgommarello' e rispondi 'un fiorino' ogni volta che ti si chiede qualcosa, che bestemmi e dici continuamente parolacce, poi tu scherzi su tutto quindi non capisco perché io non posso dire che i Neri devono bruciare solo perché lo penso davvero, e comunque non fai ridere" lo accetterei, non possiamo piacerci tutti. Ma ancora a 31 anni mi sorprende la capacità di alcuni di intendere seriamente tutto quello che sentono. Ogni tanto faccio il calcolo di quante persone pensino che sia razzista, cinica, maligna, zoccola, che non sappia usare il congiuntivo e il condizionale (le battute ipotetiche si fanno all'indicativo, ce dovete sta') e una rincoglionita totale (sì sono rincoglionita, ma mi piace pensare di esserlo alla maniera carina della commedia british), e mi rendo conto che il numero è forse più alto di quelli che capiscono che lo scherzo si chiama così proprio perché è solo scherzo. Quello che mi stupisce ancora di più, però, è come queste persone riconducano ogni cosa che faccio o che dico alle quattro stronzate sulle quali ironizzo. Quando il mio comportamento abituale (e sottolineo abituale) dimostra che non sono in un certo modo, secondo loro è perché sto fingendo per dimostrare di essere 'migliore' o, di contro, che sto comunque dicendo o facendo qualcosa di 'cattivo', ma in maniera più criptica e contorta. A volte il senso di un commento neutro o addirittura di un complimento è stato stravolto così tanto, per cercare a tutti i costi di farlo passare per un insulto, che avrei voluto complimentarmi per lo sforzo intellettuale da esegeta che cerca di provare l'esistenza della Trinità anche dopo che è stato dimostrato che il Comma giovanneo è un'aggiunta seriore.

Ogni tanto mi chiedono perché se conosco gente nuova quasi non parlo, sono 'simpatica' e 'intelligente', non dovrei farmi problemi. Amori miei, forse è perché conosco persone da dieci o vent’anni che sono ancora convinte, solo per le battute che ho fatto la prima volta che abbiamo parlato, che io sia un potenziale serial killer, ma di quelli che hanno preso troppe botte in testa da piccoli e hanno l'età mentale di un dodicenne, non di quelli colti e super geni alla Hannibal Lecter. A 'na certa meglio che mi metto nell'angolino a ridere da sola ripensando alla scena de lo Santo Romito Pantaleo che ammolla a Brancaleone il tomo sull'omoiusia e l'omousia, passo comunque per una psicopatica ma almeno di quelli innocui-bizzarri e non di quelli pericolosi-criminali.


4 commenti:

  1. Sono pienamente d'accordo con te quando parli della stupidità riscontrata in gran parte della gente, incapace di cogliere l'uso del sarcasmo e dell'ironia senza cadere nella trappola d'investirti di quella negatività che sarebbe limitata alla battuta, come se pronunciandola automaticamente credessi fermamente in ciò che dici o di cui ridi (entrambi ridiamo delle scene di violenza sulle donne in un cartone come Brickleberry, ma nessuno di noi due si sognerebbe di menare animali, donne e bambini). Il problema qui è sia di suscettibilità, è diventato troppo facile vedere gente realmente offesa da una battuta politcally incorrect, che d'incapacità nel discernere l'intenzione comica. Ho la costante impressione che le persone che vivono con questo deficit non abbiano mai appreso quegli strumenti propri dell'analisi logica e quell'empatia necessaria per riconoscere il contesto dell'inganno (mi viene in mente la situazione in cui chattando ti ritrovi ad aggiungere uno smile alla fine di una battuta per assicurarti che la persona dall'altra parte abbia riprova del fatto che non stai parlando seriamente).
    Purtroppo scontrarsi costantemente con queste situazioni logora: dover spiegare una battuta, dimostrare di essere "brave" persone e finisce che uno diventa taciturno, a costo di passare per quello schivo, per evitare incomprensioni e mal di pancia.
    In ogni caso quando ridi da sola per le tue pessime battute non posso esimermi dal guardarti con sufficienza, ne va del mio personaggio.

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    1. E io non smetterò mai di ridere per battute che ho fatto un anno prima e che trovo divertenti solo io.
      Che poi trovo che in certi contesti l’intento esclusivamente ironico, e non fondato su un reale pensiero negativo, sia piuttosto evidente. In una serie come Brooklyn Nine-Nine, che fa costantemente ironia su culture come l’ebraica, l’afroamericana e la latina, credo sia palese l’assenza di un reale intento denigratorio. Ben diverso è quando un leghista fa dell’ironia sui migranti o sugli italiani ‘buonisti’, ma in questo caso ti incazzi per il pensiero, non per la battuta. Se me la prendo con qualcuno è perché so che una cosa la pensa veramente, ma posso saperlo solo se è serio quando la dice o se conoscendolo meglio trovo che il suo comportamento in generale confermi che abbia un certo tipo di pensiero. Le prime volte che parlo con qualcuno non posso farmi già un’idea di che persona sia solo dalle battute che fa, anzi mi è pure capitato di dare per scontato che qualcuno che diceva robe parecchio strane stesse solo facendo dell’ironia, per poi rendermi conto in seguito che le intendeva sul serio, ma almeno gli ho dato la possibilità di dimostrarmelo e non sono partita a priori pensando ‘questo è scemo’.

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  2. Sono politicamente corretta solo in rete, ma è l'età e i social non sono così avanti. Sul web trovi gli estremi. Fino ad una decina,forse più, di anni il vocabolo "cazzo" era il dessert dei miei post. Vabbeh, altri tempi, oggi non capirebbero. Nel mondo reale sono inopportuna. Straparlo. Faccio battute, ma più che divertente sono ironica ed è un tantinello differente. Non lo so, ho sempre distinto la battuta dall'offesa, il ridere di me dal ridere con me. Comunque, il tuo post non è per nulla "arrabbiato" e con me (riferito ad un tuo messaggio) non ti devi giustificare. Trovo sempre dei difetti nelle persone che apprezzo/amo/ecc (sono stronza e snob), tu sei l'unica, al momento, a cui non ho ancora messo una tacca nel libro nero. A tre fanculizzo e quindi...

    Detto ciò, mi ritrovo molto nelle tue parole, anche se ultimamente sono un po' moscia. Chiamalo periodo blue 😘

    Ps: con 'sto cellulare non so che ho scritto, ma se vedi qualche parola strana tira ad indovinare.

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    1. Nel post ho cercato di non tenere conto dei social, a parte che mi auto-censuro un sacco (tranne le parolacce, per ora), sennò litigherei in continuazione anche coi bot, ma in generale posso scusare qualcuno che non vede la mia faccia mentre dico qualcosa, che non mi frequenta nella vita di tutti i giorni o che ha parlato con me più tramite chat che di persona. Limitare la comunicazione alla sola voce o alla parola scritta credo che implichi un’enorme dose di fraintendimenti e soprattutto che metta una lente di ingrandimento su aspetti ‘negativi’ che di persona avrebbero molta meno rilevanza. Proprio per questo inorridisco per persone che conosco da anni e che per alcuni periodi ho frequentato quasi ogni giorno, non comprendo che scusa abbiano!

      In generale trovo che esistano due tipi di persone che tendono ad essere sfiancanti se ci stai troppo a lungo gomito a gomito, a prescindere da dove li frequenti, ma lo risultano molto di più sui social perché manca quel qualcosa di contorno che li rende più sopportabili nella vita di tutti i giorni, in qualche modo il post può riferirsi anche a loro. Una è quella che deve sempre dimostrare di essere ‘migliore di’ e per qualche ragione se sente/vede qualcuno dire/fare una cosa non-comune parte all’attacco per dimostrare che quella cosa non sia vera, che non sia ‘speciale’ o che venga fatta solo per darsi un tono. Li riconosci perché sembra che reagiscano ad un affronto personale, come se volessi scalzarli dal trono. L’altro, forse meno peggio, è quello che il trono lo vuole solo condividere, tu hai fatto una cosa interessante? L*i pure. Tu pensi una cosa interessante? L*i pure, e si finisce col parlare solo di quello che ha fatto/visto/detto/inventato l*i. Per carità, non escludo che tutti possiamo aver dato l’impressione di essere così, prima o poi, a qualcuno, per ragioni varie, ma c’e chi è veramente sistematico e magari nemmeno se ne rende conto.

      Ecco “più che divertente sono ironica” esprime perfettamente il concetto :D

      Per il messaggio, non volevo dire che il post poteva sembrare contro di te ma che poteva sembrare lamentoso, a proposito di fraintendimenti (e del fatto che sempre più scrivo messaggi che capisco solo io)! In ogni caso grazie <3 <3 <3 Sempre felice di non essere sul tuo libro nero :***

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