bimbilla

sabato 10 ottobre 2015

Come una sorella


Capita di far arrabbiare qualcuno, di offendere senza volere, di tenere un certo comportamento che magari non lo sai ma a quella data persona dà proprio fastidio. Capita di deludere qualcuno nel momento sbagliato della sua vita, e rischiare di sciupare irrimediabilmente un rapporto che consideri tra i più importanti della tua. A me è capitato con una persona che considero come una sorella, perché anche se sono figlia unica avere una sorella l'ho sempre immaginato come il nostro rapporto. Siamo cresciute insieme dal primo anno delle superiori, non per forza sempre d'accordo, non per forza sempre insieme, non per forza amiche degli stessi amici, ma per me non era solo un'amica, era proprio qualcuno che riusciva ad ispirarmi, a completarmi. Io sempre ansiosa, lei capace di passare sopra le situazioni; io sempre pronta a prendermela per qualsiasi cosa ma senza riuscire mai ad impormi, lei capace di adattarsi e tenere testa a chiunque; e poi sapeva sempre qual era il modo giusto di vestirsi e truccarsi. Come una sorella un po' più grande che, essendoci passata prima di te, sapeva cosa fare.

Questa persona ha avuto veramente bisogno di me una sola volta e per qualcosa di decisamente importante, ed io non ho saputo esserci. Fraintendimenti, una cosa ricordata in un modo da una e in un modo dall'altra, il timore di fare o dire la cosa sbagliata e il danno era compiuto prima di accorgersene: per cinque anni non ci siamo più parlate. Avrei voluto dirle che non l'avevo fatto apposta, che se avessi potuto tornare indietro avrei fatto tutto diverso, che dispiace più a me, per quello che ho perso e per quello che non ho dato, ma non potevo più farlo. Poi da un giorno all'altro ho avuto di nuovo una possibilità, siamo tornate a sentirci come nulla fosse ed è incredibile come poi ci sia voluto ancora un altro anno per parlarne, per chiedere scusa, dirci ti voglio bene, mi sei mancata. Come se per dodici mesi avessi avuto paura di rompere qualcosa di delicato, tenuto insieme a fatica da un po' di colla non ancora asciutta, che al minimo tremore sarebbe finita in pezzi ancora più piccoli e ancora più difficili da recuperare. Forse avevamo entrambe bisogno di tempo, di recuperare un po' di quella antica confidenza, per riuscire a parlarne senza rovinare tutto. So che non potrò tornare indietro né recuperare quei cinque anni, ma adesso ho finalmente un peso in meno sul cuore e un motivo di gioia in più.

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