Questi ultimi giorni sono stati molto intensi, ho conseguito il mio primo livello di Reiki con l'insegnante con cui desideravo farlo da tempo, Niviane, che ho conosciuto molti anni fa proprio grazie ai blog e che per me è diventata un'amica di penna. Avevo sentito parlare spesso di questa via spirituale ma solo lo scorso giugno le ho chiesto di parlarmene in modo approfondito per scegliere se abbracciarla a mia volta.
In questo momento della mia vita uno dei miei principali obiettivi è spogliarmi di ciò che non mi appartiene, di tutto ciò che in qualche modo è stato messo lì da altri ma a cui mi aggrappo automaticamente quando non so rispondere alla domanda: cosa provo veramente, cosa farei veramente io? Non so se vi capita mai, a me succede di trovarmi in una determinata situazione e comportarmi in un modo che sento non appartenermi. Dico una frase o compio un'azione e in quello stesso istante è come se mi guardassi dall'esterno e mi dicessi: ma che fai? che dici? questa non sei tu! Sì ma tu chi sei allora? Ecco io non sapevo cosa rispondere a questa domanda, abituata a reagire con atteggiamenti presi in prestito più o meno inconsciamente da altri e ad impiegarli più o meno spontaneamente. Quando mi succede non sono contenta del risultato, anzi può essere fonte di imbarazzi e persino di liti che non stavo cercando ma che mi trovo a provocare.
La prima cosa che Niviane mi ha spiegato è che la via del Reiki porta proprio a questo, a scoprire il vero-io, liberandolo dal resto. Dal punto di vista fisico una caratteristica che non sento appartenermi e che ho ereditato anche e soprattutto come stile di vita è il sovrappeso. Non ho mai sofferto di disturbi alimentari propriamente detti, ma se avevo intorno una persona con tendenze bulimiche mi comportavo allo stesso modo, e fin dall'infanzia ho avuto vicine persone con questo genere di problemi. Nell'unico periodo in un cui ho vissuto da sola avevo progressivamente smesso di mangiare quasi tutto, perché quasi tutto mi causava malessere, anche l'alimento più semplice. Mi hanno spiegato che è una forma di anoressia nervosa ed una reazione tipica in casi come il mio. Appena ho smesso di vivere da sola ho ripreso tutto il peso che avevo perso.
La prima cosa che Niviane mi ha spiegato è che la via del Reiki porta proprio a questo, a scoprire il vero-io, liberandolo dal resto. Dal punto di vista fisico una caratteristica che non sento appartenermi e che ho ereditato anche e soprattutto come stile di vita è il sovrappeso. Non ho mai sofferto di disturbi alimentari propriamente detti, ma se avevo intorno una persona con tendenze bulimiche mi comportavo allo stesso modo, e fin dall'infanzia ho avuto vicine persone con questo genere di problemi. Nell'unico periodo in un cui ho vissuto da sola avevo progressivamente smesso di mangiare quasi tutto, perché quasi tutto mi causava malessere, anche l'alimento più semplice. Mi hanno spiegato che è una forma di anoressia nervosa ed una reazione tipica in casi come il mio. Appena ho smesso di vivere da sola ho ripreso tutto il peso che avevo perso.
Avevo bisogno, prima ancora che di una dieta, di un'educazione alimentare, e anche questa l'ho incominciata lo scorso giugno. Ho perso dodici chili, meno di cinque e sarò di nuovo magra, ma stavolta non grazie a qualche strana forma di digiuno. Solo ora mi rendo conto di quanto fossero sbagliate abitudini a cui prima davo scarsa importanza pensando non influissero poi tanto sul peso. Dimagrire è un po' come scoperchiare il vaso di Pandora, i chili in più possono essere una maschera dietro la quale nascondersi e giustificarsi, per evitare di affrontare ciò che non si vuole vedere. Sono grasso, per questo non ho ..., per questo non posso ... Perdere peso significa anche combattere giorno per giorno contro queste scuse, contro la ragione per cui ce le si racconta, non cercare più nel cibo ciò che si dovrebbe cercare altrove, non nascondersi dietro ad una gigantesca armatura per diventare paradossalmente invisibili.
Bisogna assumersi la propria parte di responsabilità rispetto agli eventi e alle altre persone, e anche chiedersi se si desidera veramente ciò che sembra inarrivabile a causa del peso (o di motivi analoghi). A volte, per ragioni che stanno altrove, le persone cercano solo ciò che le fa sentire rifiutate e inappagate, o si mettono i bastoni tra le ruote da sole per essere certe di non ottenere ciò che vogliono, scaricando poi la responsabilità del fallimento su ragioni come il peso. Si potrebbe pensare che meditare due volte al giorno e aver perso tanto peso faccia sentire di colpo meglio, in realtà la mia ansia è persino aumentata. Adesso tra me e il mondo non c'è più nessun cuscino e devo affrontare problemi e situazioni man mano che mi si pongono, senza scappare o raccontarmi storie.
Concludo con una frase che ho incontrato spesso studiando, la frase che i padri del deserto ripetevano ai loro discepoli per incoraggiarli nelle pratiche ascetiche, senza lasciarsi abbattere dal tempo già trascorso e da quello che deve venire: Soltanto comincia. Ogni giorno come se fosse il primo, proprio come il Solo per oggi che Usui premette ai cinque principi del Reiki. Ma questo non deve valere solo per la pratica spirituale, bensì per ogni cosa di cui ci importi davvero, contro le nostre stesse giustificazioni.